Nell’ultima riunione tecnica della Sezione AIA di Paola, svolta il 28 novembre, è stata trattata l’impraticabilità del terreno di gioco. Con l’inverno alle porte, una volta giunti sul luogo della designazione i direttori di gara potrebbero trovare un campo allagato parzialmente o totalmente. In questo ultimo caso sarà scontato che la gara non si disputerà, salvo dovesse ripristinarsi la praticabilità prima dell’ora d’inizio prefissata. Ma se ci saranno ad esempio pozzanghere sparse si dovrà fare un’accurata valutazione prima di decretare l’impraticabilità, tenendo presente che tra le squadre, magari una con l’intenzione ferma di giocare la partita, potrebbero sorgere diaspore, con il rischio che qualcuno faccia pressioni sull’arbitro.

Il focus del Presidente sezionale Marco Maiorano è stato pertanto sul comportamento da assumere in queste situazioni, in primis farsi vedere “sicuri e determinati”, dando subito l’impressione di conoscere bene il Regolamento e che prima della decisione finale saranno rispettate in pieno le procedure del caso. Importante allo scopo recepire gli umori dei calciatori, fare un primo controllo da soli e invitare la società ospitante a fare un tentativo di drenare il terreno di gioco e nell’eventualità ritracciare le linee.

Un quarto d’ora prima della gara altro sopralluogo per capire se il pallone rimbalza o se rimbalza solo in alcune zone del campo. I controlli di routine, insomma. Salvo che l’impraticabilità sia ritenuta irrimediabile, con il terreno di gioco stracolmo di neve ad esempio, prima dell’inizio della partita si effettua il terzo sopralluogo insieme ai capitani. E’ il momento più importante, perché si decide se l’incontro avrà inizio o se si può aspettare ancora, fino alla durata di un tempo, in caso di un miglioramento delle condizioni climatiche. In ogni caso questo il messaggio del Presidente ai ragazzi: “Bisogna comportarsi con trasparenza, in modo fattivo e con l’obiettivo di poter fare di tutto perché la gara si possa svolgere. Questo atteggiamento trasmette credibilità e darà consenso qualsiasi sia la decisione, in quanto il giudizio finale, sul fare o non fare la gara, spetta solo ed esclusivamente all’arbitro”.

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