“Da ragazzo ho giocato a calcio, fino a quando non sono stato attratto dalla figura dell’arbitro, quello sportivo che deve far rispettare le regole e che ha un profondo senso di giustizia”. Filippo Valeriani, Sezione di Ravenna, dopo una breve parentesi da calciatore è entrato nell’AIA e subito ha iniziato l’escalation in ambito provinciale e regionale, fino a ritrovarsi all’età di 20 anni in Eccellenza. Quindi il passaggio ad assistente, “ruolo che all’inizio avevo un po’ sottovalutato, grandissimo errore”, ma poi è riuscito a mettersi in carreggiata, applicandosi con abnegazione e tanta forza di volontà. E la promozione in Serie D non è tardata ad arrivare. “Grazie a un allenamento più specifico e a uno studio più approfondito del Regolamento, tra i dilettanti sono rimasto tre anni, al termine dei quali sono stato promosso in Serie C”. La sua permanenza all’allora CAN PRO è durata due anni e altrettanto meritato è stato il passaggio in Serie B, nonché l’esordio in Serie A. E oggi si ritrova con più di 100 gare nel massimo campionato. “Ciò lo devo anche a chi ha creduto tanto in me, che ho avuto la fortuna di avere come Responsabile di Commissione in CAN D, CAN PRO e CAN B: Stefano Farina”.

Filippo Valeriani

Filippo, dopo la presentazione del Presidente sezionale Marco Maiorano, ha raccontato in sintesi la sua carriera fino a oggi agli associati di Paola, nel corso della riunione tecnica in videoconferenza del 22 marzo, svolta nell’ambito delle visite di arbitri e assistenti di vertice nella periferia arbitrale programmate dall’AIA centrale. Partendo dal suo percorso ha intrattenuto la platea virtuale spaziando soprattutto nel comportamentale e infondendo motivazioni, dilungandosi sulla ‘ricetta’ che serve per fare carriera sul campo. “I comportamenti nel nostro mondo sono fondamentali. Un mio ex presidente soleva dire: vi raccomando, fatevi conoscere, non riconoscere! Fate vedere che siete bravi, ma siate bravi anche nel rapportarvi con gli addetti ai lavori sin da subito, appena entrate nello stadio”.

L’ospite di Ravenna ha raccontato anche qualche aneddoto dei raduni, da cui è trapelato il forte legame con Salvatore Longo, assistente di Serie A di Paola, che nella videoconferenza ha manifestato tutto il suo entusiasmo per la lezione dell’amico e collega romagnolo. Un’amicizia forte e sincera, da cui Valeriani è partito per risaltare l’importanza dell’aspetto associativo.

L’assistente della CAN ha proseguito insistendo sui comportamenti: “Non bisogna mai fermarsi, ma lavorare sempre su se stessi. Alla fine il lavoro paga, come ha detto il vostro collega Paolo nell’intervista sulla Rivista L’Arbitro (Paolo Zimmaro, ingegnere di fama mondiale e associato di Paola, ndr). Fondamentale è l’autoanalisi e l’autostima, prestando però attenzione: la sicurezza nei propri mezzi non deve sfociare in presunzione. Aggiungete l’importanza della famiglia, che è in grado di dare una carica eccezionale, e una vita sana e regolare, senza dimenticare una cosa fondamentale: riusciamo ad andare avanti solo se ci mettiamo il cuore”.

Valeriani ha quindi rivolto un incoraggiamento agli arbitri paolani più giovani: “Un 17enne che si mette in gioco in una disciplina di grande responsabilità e che ha il coraggio di convivere con un errore e riscattarlo, sarà un adulto di qualità”.

La videoconferenza dell’assistente della Sezione di Ravenna si è conclusa con l’analisi di alcuni video inerenti l’allineamento sul terreno di gioco con il penultimo difendente e la concentrazione.

Hanno portato i saluti alla platea virtuale e a Filippo il Presidente del Comitato Regionale della Calabria Franco Longo e i Presidenti delle Sezioni di Cosenza e Rossano, Franco Scarcelli e Francesco Filomia.

Nei saluti finali il Presidente paolano, Marco Maiorano, ha evidenziato quanto siano “importanti i momenti associativi. E’ bello andare sul campo, è ciò per cui lavoriamo, ma ciò che ricorderemo per sempre è l’attaccamento alla nostra Associazione e la passione che ci unisce. Spero che presto Filippo tenga altra riunione tecnica con noi – ha concluso – ma stavolta in presenza”.

Fonte www.aia-figc.it

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