“Questo lavoro di match analysis serve per far emergere le lacune, altrimenti non si migliora mai. Dite sempre la vostra anche sbagliando; l’importante è poi il confronto, che ci farà ben assimilare i criteri di valutazione per prendere in campo la decisione giusta”. Il Presidente della Sezione AIA di Paola, Marco Maiorano, ha così sollecitato i suoi arbitri a intervenire nella riunione tecnica in videoconferenza dello scorso 10 febbraio, pianificata sulla video analisi di casi di DOGSO e SPA. Per intenderci, dando una rispolverata alle sigle spesso solo note agli addetti ai lavori, il fallo che nega l’evidente opportunità di segnare una rete e il fallo che interrompe un attacco promettente.

Tematiche regolamentari molto importanti perché ai provvedimenti tecnici sono associati sanzioni disciplinari, tranne quando la SPA è commessa in area di rigore e il fallo è conseguenziale a un intervento mancato sul pallone. Tali argomentazioni richiedono inoltre molto attenzione da parte dell’arbitro, che al momento dell’infrazione deve ‘fotografare’ l’azione di gioco nella sua totalità per prendere la decisione giusta. Ciò richiede capacità di concentrazione, oltre la scontata preparazione tecnica sui criteri di valutazione.

Oggetto della riunione una serie di video vidimati dal Settore Tecnico dell’AIA, già visionati dai ragazzi nei giorni scorsi e riseminati giovedì sera nella call per fugare i dubbi e raggiungere l’uniformità. La match analysis della plenaria è stata moderata da Stefania Signorelli, assistente di Serie D.

La distanza dalla porta, la direzione generale dell’azione di gioco, la probabilità del calciatore che ha subito il fallo di mantenere o guadagnare il controllo del pallone, la posizione e il numero dei difendenti sul terreno di gioco sono i quattro criteri di valutazione del DOGSO. Già se ne decade uno si configura una SPA.

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