«Sentitevi sempre azionisti della vostra Sezione». E’ il messaggio principale che il Componente del Comitato Nazionale Stefano Archinà, della Sezione di Locri, ha rivolto agli arbitri di Paola, durante la riunione obbligatoria dello scorso 20 marzo che l’ha visto unico ospite. Nel corso dell’incontro ogni argomentazione tecnica è stata accantonata per un confronto mirato ad avanzare proposte e suggerimenti al governo dell’AIA dalla base, in questo caso i giovani della Sezione paolana.

A presentare l’ospite alla platea, in particolare agli associati degli ultimi corsi che non lo avevano ancora conosciuto, è stato il Presidente sezionale Marco Maiorano. Prima di Archinà c’è stato l’intervento di Franco Longo, Presidente del Comitato Regionale e associato paolano, che ha in breve illustrato le idee sulla formazione degli arbitri che condivide con l’attuale Componente Nazionale in visita a Paola, già da quando entrambi erano Presidenti di Sezione e che hanno continuato a condividere in regione. Longo, dopo quasi due Stagioni da Vicepresidente, è stato infatti il successore di Archinà alla guida del CRA.

Parola quindi all’ospite, che in apertura ha ripercorso la sua carriera dirigenziale, esplicitando a sua volta l’unità di intenti nella formazione degli arbitri con Franco Longo: «Sia da Presidente di Sezione sia da CRA ho lavorato puntando sulla meritocrazia non solo tecnica, ma anche dal punto di vista personale, che serve in campo per dimostrare di valere qualcosa di più, perché un arbitro impeccabile nei comportamenti trasmette più credibilità».

Rivolgendosi all’attività che svolge come Componente ha espresso innanzitutto delle critiche verso chi, alla fine di un percorso, non ha dimostrato di aver operato secondo i valori associativi su cui è fondata l’AIA: «In un anno e mezzo al Comitato Nazionale ho visto diversi arbitri di Serie A e internazionali che hanno sbattuto la porta una volta terminata l’esperienza sui campi, dimostrando che non sarebbero mai stati credibili come dirigenti, proprio perché persone che erano state nell’associazione solo per fini personali».

Verso la conclusione della riunione Stefano Archinà ha invitato gli astanti ad aprirsi, a confrontarsi su qualsiasi cosa e ad avanzare proposte, vincendo l’eventuale timidezza: «Cercate di rompere questo steccato e sentitevi azionisti della vostra Sezione». Il suo appello è così stato accolto e sono stati diversi gli arbitri in sala ad intervenire.

Questa la sua conclusione, mirata a motivare i presenti a profondere sempre massimo impegno: «C’è differenza tra l’arbitro che si diverte e l’arbitro che ha sete. Quest’ultimo si pone degli obiettivi e li vuole raggiungere, cogliendo l’occasione di ogni appuntamento tecnico per incrementare il proprio bagaglio di preparazione. Questo è l’arbitro che col passare del tempo si distingue».

www.aia-figc.it

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