“La squadra va in campo per la prestazione collettiva, non individuale”. Valerio Vecchi, assistente arbitrale di Serie A della Sezione di Lamezia Terme, si è soffermato sull’affiatamento che devono avere gli arbitri sul terreno di gioco per portare a termine la prestazione nel migliore dei modi. Concetti fondamentali per l’arbitraggio, che ha posto in risalto nella sua lezione agli associati della Sezione di Paola, svolta il 20 aprile nell’auditorium del Complesso polifunzionale del Sant’Agostino.

L’ospite è stato introdotto dal Presidente sezionale Marco Maiorano, che ha evidenziato l’importanza di questi incontri per la formazione, soprattutto quella dei giovani arbitri, che vedono in relatori come Valerio un riferimento, una figura che vedono operare in Tv sui campi della massima serie e che per qualche ora si sono ritrovati a loro fianco, ad apprendere dalla sua esperienza, ad ascoltare i suoi consigli.

Maiorano, prima di dare il microfono al relatore, ha rivolto un messaggio proprio alla linea verde della sua Sezione: “La Stagione è agli sgoccioli, non molliamo e andiamo avanti con gli obiettivi prefissati”.

L’assistente della Commissione Arbitri Nazionale guidata da Gianluca Rocchi ha aperto la sua disquisizione accompagnandola con alcuni video di spezzoni di partite, relativi a decisioni arbitrali di non facile valutazione che il direttore di gara ha assunto sul campo con il contributo dei colleghi. I concetti di squadra trattati hanno fatto riferimento ai campionati con il VAR, ma sono validi anche per i campionati minori, dove comunque opera una terna, che non avendo l’ausilio degli auricolari deve interagire con sguardi, segnalazioni non ingerenti e segni convenzionali, che richiedono certamente uno spirito di squadra non indifferente.

Nell’esame dei video Valerio Vecchi ha coinvolto alcuni ragazzi in platea, che si sono espressi sul provvedimento tecnico e all’eventualità su quello disciplinare. Ma il suo focus è stato sul processo che ha portato alla valutazione, sul contributo dei componenti della squadra arbitrale, sui loro feedback al direttore di gara per condurlo a prendere la decisione giusta. L’esempio più significativo è stato l’intervento via auricolare di un assistente arbitrale operante sulla parte opposta a quella dell’azione offensiva, che comunicando l’avvenuto e ‘incriminante’ tocco di un calciatore attaccante verso un compagno in posizione sospetta ha condotto l’arbitro a sanzionare una posizione di fuorigioco. “La comunicazione di una persona a 40 metri di distanza ha permesso di raggiungere un risultato perfetto. Naturalmente il collega, come deve sempre succedere in queste occasioni, era consapevole che prima di intervenire dalla parte opposta del campo doveva avere la certezza assoluta”, è stata la chiosa finale del relatore.

Il Presidente di Sezione Marco Maiorano ha concluso l’evento con la consegna di un omaggio all’ospite in ricordo di una serata molto formativa per gli associati paolani più giovani e come sempre interessante per i veterani.

Fonte www.aia-figc.it

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