Vivere l’arbitraggio seguendo la ricetta di Pierluigi Minardi, della Commissione Arbitri Nazionale del Calcio a 5. Pillole di consigli, accorgimenti e una solida base: l’impeccabilità dal punto di vista comportamentale. L’arbitro del futsal nazionale è stato relatore alla riunione tecnica online della Sezione di Paola dello scorso 12 maggio. Niente di tecnico, nessuna video analisi, ma solo modelli comportamentali che dovrebbero caratterizzare la quotidianità di un associato dell’AIA.

Minardi, della Sezione di Cosenza, è stato introdotto dal Presidente sezionale Marco Maiorano, che prima di dare la parola all’ospite ha rivolto un messaggio ai suoi arbitri: “Ringraziamo tutti i ragazzi che si sono spesi in questa Stagione, perché, tra le difficoltà a noi tutti note, ci stanno consentendo di portare a termine i campionati in modo soddisfacente. Tracceremo ad ogni modo un bilancio più dettagliato all’ultima riunione”.

Parola, quindi, al fischietto della CAN 5, che ha sviluppato la disquisizione su sette macro argomenti. Il primo: rispetto del protocollo e delle disposizioni, come gli adempimenti per la Sezione e il filo diretto con il proprio Organo Tecnico per qualsiasi problematica. Il secondo: il rapporto con i colleghi, “da mantenere seguendo il principio dell’essere arbitri e non fare gli arbitri”. Terzo: studiare e divertirsi; si tratta sempre di un’attività di svago “che richiede però massima conoscenza regolamentare e capacità ottimale di preparazione alla gara”. A seguire: vivere la realtà sezionale, “prendendo parte ai raduni, ai vari eventi e presenziando alle riunioni tecniche”. Ed ancora: la cura dei dettagli, come l’abbigliamento, il rapporto con calciatori e dirigenti, la puntualità.

Ultimi due macro argomenti; l’etica, affinché l’arbitro sia garante della giustizia e “cristallino anche quando sveste la divisa”, e l’effetto ‘mose’, le cui sei paratie, gli altri punti trattati, “devono operare al meglio per far funzionare la barriera”, richiamando in modo figurato l’attività arbitrale.                      

Nella sua chiusura il Presidente Maiorano, dopo i ringraziamenti all’ospite, ha così motivato i ragazzi per questo finale di Stagione: “Anche se ci ritroveremo a dirigere alcune gare che non dicono nulla, come tra squadre già retrocesse, affrontiamole sempre al massimo. E’ una forma di rispetto per le persone che troviamo al campo. Se ad esempio accorciassimo il recupero, potremmo togliere minuti di gioco a qualche ragazzo che ha giocato pochissimo durante il campionato o magari è al suo esordio. Comportiamoci anche in questo finale di Stagione – ha concluso – con la signorilità e la professionalità che ci contraddistinguono, facendo il nostro dovere fino in fondo”.

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