L’arbitro moderno è a tutti gli effetti un atleta, che prima del campionato svolge un’intensa preparazione, solitamente ad agosto, e che ogni settimana si allena per mantenere ed eventualmente migliorare lo stato di forma.

A ricordarlo, durante la riunione tecnica del 3 aprile 2017, è stato il relatore Andrea Maraniello, che con l’ausilio di filmati ha trattato come prima argomentazione appunto l’importanza della condizione fisica nell’arbitraggio, per sollecitare gli associati alla frequenza del polo di allenamento. Il direttore di gara che non riesce a stare dietro l’azione, un problema che si verifica più assiduamente nelle ripartenze improvvise, rischia innanzitutto di sbagliare. In secondo luogo chi valuta e decide da lontano mette a repentaglio la credibilità, anche se prende la decisione giusta. Ciò potrebbe ripercuotersi nella gestione disciplinare. Quindi seguire l’azione da vicino è una delle prime forme di prevenzione.

Proprio di prevenzione si è continuato a parlare nel proseguo della riunione tecnica, trattando l’importanza del richiamo e la tempestività nei provvedimenti disciplinari. Ogni esitazione è destinata a far apparire l’arbitro insicuro. Ciò potrebbe condurre alla perdita dell’autorevolezza.

 

Anche per queste tematiche il relatore ha mostrato diverse slide, dal momento che la video analisi sta risultando un ottimo strumento didattico, come ha riconosciuto il Settore Tecnico dell’AIA già da alcuni anni.

Prima della riunione tecnica il presidente Marco Maiorano aveva presentato all’uditorio i quattro nuovi osservatori arbitrali della Sezione, che giorno 2 aprile, in quel di Lamezia Terme, avevano superato l’esame insieme ad altri 17 associati; Paolo Vilardi, Francesco Nocella, Umberto Moscato e Alfredo Sammarco.

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