Una lezione sulle fondamenta della Regola 12, “Falli e scorrettezze”, che per quanto può essere stata assimilata nasconde sempre qualche dubbio anche agli associati veterani. D’altro canto questo incontro tecnico è stato utilissimo per gli arbitri degli ultimi corsi, in quanto hanno approfondito la casistica più insolita, che con ogni probabilità non è stata tradotta nella pratica nel loro ancora breve percorso arbitrale.

Il relatore è stato il Vice Responsabile della Macroregione Sud del Settore Tecnico dell’AIA, Francesco Milardi, ospite della Sezione di Paola lo scorso 5 marzo, che ha svolto una riunione tecnica chiara e coincisa, interagendo con gli arbitri seduti in platea.

Milardi, della Sezione di Reggio Calabria, è stato presentato dal Presidente sezionale Marco Maiorano. E’ seguito il saluto del Presidente del Comitato Regionale, il paolano Franco Longo, che ha ribadito l’importanza della professionalità nell’attività arbitrale, a pro della credibilità.

In apertura di intervento ciò è stato posto in risalto anche dall’ospite, che una volta portati i saluti del Responsabile del Settore Tecnico, Alfredo Trentalange, e degli altri due Vice Responsabili, Luca Gaggero e Duccio Baglioni, ha iniziato la lezione.

Come già rilevato, il focus sono state le fondamenta della “12”, la più importante delle 17 regole contenute nel Regolamento del gioco del calcio. Con il supporto di materiale didattico informatico il relatore, che vanta trascorsi in Serie A come assistente arbitrale, è partito dalle differenze tra calci di punizione diretti e indiretti.

Per i primi ha spiegato come varia la punibilità disciplinare dipendentemente se commessi con imprudenza o vigoria sproporzionata. Poi ha illustrato nel dettaglio la differenza sostanziale tra grave fallo di gioco e condotta violenta, per poi passare ai falli di mano e ai suoi criteri di valutazione, puntualizzando che la spettacolarità di questa tipologia di infrazione non è per sé punibile con il provvedimento disciplinare, che necessità invece, per quanto concerne l’ammonizione, quando si interrompe un attacco promettente.

Per i calci di punizione indiretti, prima di entrare nello specifico, ha illustrato che vanno assegnati per quelle infrazioni dove non c’è contatto fisico, come nel gioco pericoloso o nel fare ostruzione con il corpo per impedire a un avversario di giocare il pallone, sempre senza contatto.

Importanti le puntualizzazioni di Milardi, infine, sul vantaggio e sulle opportunità di concederlo, raccomandando che dinanzi a un fallo da cartellino rosso o da giallo che sarebbe il secondo, conviene sempre fischiare il calcio di punizione, salvo che non ci sia la possibilità di realizzare una rete nell’immediatezza.

Alla teoria sono seguiti tanti consigli pratici, come il buonsenso in alcune situazioni di gioco, che gli astanti hanno molto apprezzato.

La riunione si è conclusa con la consegna di un omaggio e i ringraziamenti a Francesco da parte del Presidente sezionale Marco Maiorano.

da www.aia-figc.it

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